Economia circolare, economia blu: sono due nuovi concetti dei quali – si spera – sentiremo parlare spesso. Sono due nuove strategie che permettono uno sviluppo sostenibile e che possono essere applicate sia dalla società civile che dalle aziende. Cerchiamo di capire meglio i concetti che – intuitivamente – si nascondono dietro questi termini e le possibilità in termini di risparmio, guadagno e salvaguardia dell’ambiente.
Economia circolare
All’interno di un movimento circolare, i rifiuti possono perdere il loro stato di inutilità e divenire nuovamente una risorsa in un altro contesto, o essere reintegrati nel ciclo produttivo. In questo senso, il rifiuto di qualcuno rappresenta il guadagno di qualcun altro. In questo senso, ogni elemento entra a far parte di un ciclo che non si esaurisce mai, permettendo di limitare gli sprechi e ottimizzare le risorse.
Economia blu
Anche questo concetto rimanda ad una ciclicità delle risorse, ma associata all’ecosistema acqua: fiumi, mari, laghi, oceani. L’economia blu si basa sulla stima effettuata secondo cui l’80% della vita sulla Terra sia legata a questo ecosistema, che da lavoro a circa il 10% della popolazione mondiale. Giocoforza, l’attenzione verso il trasporto marittimo e l’inquinamento degli oceani deve essere ancora maggiore, per poter salvaguardare un ecosistema va a vantaggio di tutti noi.
Economia circolare e blu per l’ecologia
In tutto questo, la parte del leone la fanno i rifiuti. La loro gestione deve considerare sia per terra che per mare la necessità di recuperare il più possibile da ogni ciclo produttivo, al fine di migliorare la qualità di vita di tutto il pianeta. Le aziende di smaltimento rifiuti Brescia rappresentano in questo senso una preziosa risorsa per il controllo dell’attività di trasporto e di corretto smaltimento dei rifiuti, in modo da ottimizzare il riciclo e la rinascita di rifiuti che rifiuti non sono, almeno non per tutti. Realizzare sistemi perfettamente funzionanti è la soluzione ideale per un mondo migliore, del quale noi privati cittadini dobbiamo essere responsabili in prima persona.